Roma. Giulio II (Giuliano della Rovere), 1503-1513   Doppio fiorino di camera, AV 6,74 g. IVLIVS II LIGVR - P M Busto a d., con piviale ornato da due figure di santi e chiuso da fibbia con triplice volto umano. Rv. SANCTVS PETRVS ALMA ROMA S. Pietro e S. Andrea alla pesca. Bernareggi 215. Muntoni 6. Berman 558. MIR 547. Friedberg 36. Estremamente raro. Due graffietti al rv., altrimenti q.Spl Ex aste Santamaria 24-28 febbraio 1958, conte Luigi Brunacci et al. 1277 e NAC 104, 2017, 476. Moneta di grande fascino e conservazione, con un bellissimo ritratto del pontefice dal piglio deciso che ne rispecchia la forte personalità. Forte personalità che si manifesta anche con l’aver voluto che nella legenda del dritto venisse inciso il nome della regione da cui proveniva: la Liguria. Quasi sicuramente, anche se manca la documentazione, i conî vennero eseguiti da Pier Maria da Pescia, di cui è nota la maestria, basti osservare il medaglione a fermatura della stola per ammirare la perfezione dell’incisione del mascherone che l’artista è riuscito a inserire in uno spazio così limitato. E’ possibile ipotizzare, in considerazione sempre della mancanza di documenti, che questo doppio fiorino sia stato coniato nella zecca di Roma in un periodo di transizione tra l’allontanamento dello zecchiere Antonio Segni, accusato di infedeltà, verso la fine dell’anno 1508 e quindi prima della scadenza del suo contratto, e l’ingresso della Compagnia Fugger, la quale ottenne la concessione prima dell’aprile del 1509.